Miss Sarajevo
Saturday, November 14, 2009
Garageband Jam Pack: Remix Tools
The most fascinating thing of Sarajevo is this stubborn urbanity that survives the winter, cannons, food restrictions, lack of electricity, water and gas . Do not really understand why the popular television world have gone there to search for images of death. They did not understand anything. In war, Sarajevo was the true image of life. His trickle any remaining comfort, his stubborn attachment to the rituals of an old bourgeois life. A short walk from the trenches rancid, theaters functioned, people knew of soap, put women il rossetto e facevano la messa in piega, persino i soldati tornavano dal fronte con una loro pallida, estenuata nobiltà. Nella moviola della mia mente, Sarajevo è un signore in giacca e cravatta che esce perfettamente sbarbato da un rudere che è casa sua, è il vecchio Mujo Kulenović che aggiusta il tetto della bottega, è un musulmano che in centro quasi si inchina davanti a un parroco cattolico. Sarajevo è una pentola che non ha mai toccato carne di maiale e che nelle case ortodosse e cattoliche è sempre pronta per gli ospiti di religione islamica; è Kanita Fočaka che a trecento metri dalle linee serbe apre una scuola di buone maniere; è una fila di bambini disciplinati che vanno, in mezzo alla guerra, a imparare il bon ton.
( Paolo Rumiz , da "Maschere per un massacro", Editori Riuniti, Roma 1996)
Il titolo di questo post prende il nome dall'omonimo documentario di Bill Carter e dal singolo dei Passengers (U2 + Brian Eno e qualche ospite), entrambi creati nel periodo dell'assedio di Sarajevo. Ho avuto modo di passare del tempo in questa città e vorrei condividere con voi le mie emozioni, perché tante me ne hanno regalate questa città magica e la sua gente. Il viaggio a Sarajevo è stato casuale, una di quelle strange coincidences that just happen in life, and more often than not surprise us.
This summer I was in Avignon, was the end of my 'Avignon period', after eight long months it was time to return. Amber worked with Senator Les Hivernales for the festivals of Avignon and one day she tells me 'Do you want to come to Sarajevo? There is a collaborative project that deals with Tanzelarija international cooperation and development through contemporary dance and performing arts, we will work with young people, we will make the laboratories' 'Sure'. I state that at that time I was reading a book that I was taking the heart and soul, un libro di Margaret Mazzantini dal titolo 'Venuto al Mondo', ambientanto a Sarajevo, appunto. Mi sembrava incredibile, il giorno che sono arrivata in quella città era come se sapessi già tutto, l'avevo talmente amata nelle parole scritte dalla Mazzantini che quando arrivai laggiù mi sembrava di respirare un'aria familiare. E' una città che ha sofferto, che porta ancora i segni, che forse solo ora si sta rialzando, sta ritrovando la sua armonia. Una città come non se ne vedono in ogni altra parte del mondo, una miscellanea di culti, di etnie.
Qui musulmani, cristiani, ortodossi ed ebrei convivono in un unico spazio urbano. Anche se in realtà la 'perfetta convivenza' is only a gloss varnish cover, as there are still some tensions between ethnic groups, perhaps more pronounced in rural areas distributed around the city.
This intertwining of traditions is also reflected in the architectural structure of the city: the 'old town' is in fact characterized by West-style buildings' Austro-Hungarian Empire, 'a little' Vienna Well, with coffee and in the Bakeries, Orthodox and Catholic cathedrals. Continuing on the pedestrian street to the east there is magically immersed in another reality: case very low and slender minarets. This is probably the most characteristic area of \u200b\u200bthe city: the Bascarsija , The old Ottoman bazaar area. There are small craft shops
local and typical restaurants where you can enjoy tasty dishes like the Bosnian Burek or cevapi. Another place that radiates a particular energy is
Markale here you can buy vegetables and fruits of excellent quality, but what you will mark the soul will be the faces of people who come here to sell their products.
There are numerous places of worship which can be visited including the oldest mosque Gazi Husrev , located at the center of old town, built by a Persian architect in 1531 in Ottoman style. It is said that can sip un po' d'acqua dalla fontana all'esterno delle mura garantisca il ritorno a Sarajevo. Fiore all'occhiello di Sarajevo è sicuramente la Biblioteca, divenuta un simbolo della guerra, ora in ricostruzione. La biblioteca sorge sulle sponde della Miljacka, il fiume che scorre al centro della città, di estrema bellezza con i suoi ponti antichi.
Sarajevo è una città artisticamente molto attiva, lo dimostra la presenza di un teatro importante quale il Teatro Nazionale di Sarajevo (Obala Kulina Bana, 9) e numerose manifestazioni a sfondo artistico come il Sarajevo Film Festival (www.sff.ba).
Quando il sole tramonta la città assume un'aria ancora più magica, e se avete occasione di recarvi sulle colline resterete senza fiato osservando la città dall'alto. Sarajevo è una città molto giovane, e, di conseguenza i divertimenti non mancano; consiglio lo
Sloga Club (Mehmeda Spahe, 20) e il Coloseum Club (Terezije bb).
Piccola Guida Culinaria In questa città ho mangiato cose che voi umani...ehm a parte gli scherzi non temete, il cibo è ottimo!
La
Pita è una sorta di torta salata di pasta molto sottile e arrotolata che, a seconda del ripieno, prende nomi diversi: Sirnica con ripieno di formaggio, Zeljanica con ripieno di spinaci, Krompiruša with potatoes or the traditional one, the Burek with meat and onions (and my favorite!). They can be purchased in many Pekar (bakeries), but I think it is better to enjoy them in Burekdžnica , shops specializing in the production of burek, which are served with yogurt and kajmak. Another fantastic dish: the cevapi , cigarillos and that of beef or lamb served in a bag of pita bread with onions and cheese. Here the names of the best places ( Cevadžnica) Bascarsija to where you can enjoy cevapi ( cevapcici ) : Banja Luka cevapi, Mrkva and želja (1 and 2, which has a sign with a blue soccer ball in the middle) . Note that these are not traditional places serving alcoholic beverages, so we do not Italians at all costs by insisting that we moretti beer;). Last but not least (in fact) in the square where the fountain stands Sebilj find a candy store where you lose all sense of reality. Here you will find
Loukoumi (also known as Turkish delight) of all sorts, with rose, sesame seeds, dried fruit, figs Mh ... ... one more good the other! Taste them with a good cup of coffee, very similar to turkish for flavor and intensity.
Burek (meat Pita) I tried to remake this recipe ... but I hope to return to Sarajevo as soon as possible to be able to enjoy 'on site'.
For the pastry (phyllo dough):
500g flour 3 tablespoons extra virgin olive oil warm water
salt For the filling: 2 large white onions
650g minced beef 2 egg
salt and pepper
For the yogurt sauce: 2 cups plain yogurt
natural
chives salt
succo di limone
Impastare gli ingredienti per formare un impasto elastico (la pasta deve essere moooolto fine), formare una palla e lasciarla riposare in un panno umido al riparo dall'aria (copertura a campana)per un'oretta. Dopodiché suddividere la pasta in palline o striscette (almeno 10) e iniziare a tirare la pasta in modo da formare delle sfoglie sottilissime.
Lasciatele riposare un po' e poi iniziate a riempirle da un lato con il ripieno, arrotolate poi la pasta su se stessa andando a formare dei salsicciotti di pasta ripiena. Quando avrete finito andate ad adagiare il biscione in forma di spirale in una pirofila tonda da forno. Irrorate con olio di semi ed infornate a 180° per mezz'oretta. Intanto preparate la salsa allo yogurt simply mixing the ingredients;). When the surface is golden Burek means that it is ready. Serve it with its sauce and a salad of tomatoes and cucumbers. Bon appetit!
This summer I was in Avignon, was the end of my 'Avignon period', after eight long months it was time to return. Amber worked with Senator Les Hivernales for the festivals of Avignon and one day she tells me 'Do you want to come to Sarajevo? There is a collaborative project that deals with Tanzelarija international cooperation and development through contemporary dance and performing arts, we will work with young people, we will make the laboratories' 'Sure'. I state that at that time I was reading a book that I was taking the heart and soul, un libro di Margaret Mazzantini dal titolo 'Venuto al Mondo', ambientanto a Sarajevo, appunto. Mi sembrava incredibile, il giorno che sono arrivata in quella città era come se sapessi già tutto, l'avevo talmente amata nelle parole scritte dalla Mazzantini che quando arrivai laggiù mi sembrava di respirare un'aria familiare. E' una città che ha sofferto, che porta ancora i segni, che forse solo ora si sta rialzando, sta ritrovando la sua armonia. Una città come non se ne vedono in ogni altra parte del mondo, una miscellanea di culti, di etnie.
Qui musulmani, cristiani, ortodossi ed ebrei convivono in un unico spazio urbano. Anche se in realtà la 'perfetta convivenza' is only a gloss varnish cover, as there are still some tensions between ethnic groups, perhaps more pronounced in rural areas distributed around the city.
This intertwining of traditions is also reflected in the architectural structure of the city: the 'old town' is in fact characterized by West-style buildings' Austro-Hungarian Empire, 'a little' Vienna Well, with coffee and in the Bakeries, Orthodox and Catholic cathedrals. Continuing on the pedestrian street to the east there is magically immersed in another reality: case very low and slender minarets. This is probably the most characteristic area of \u200b\u200bthe city: the Bascarsija , The old Ottoman bazaar area. There are small craft shops
local and typical restaurants where you can enjoy tasty dishes like the Bosnian Burek or cevapi. Another place that radiates a particular energy is
Markale here you can buy vegetables and fruits of excellent quality, but what you will mark the soul will be the faces of people who come here to sell their products.
There are numerous places of worship which can be visited including the oldest mosque Gazi Husrev , located at the center of old town, built by a Persian architect in 1531 in Ottoman style. It is said that can sip un po' d'acqua dalla fontana all'esterno delle mura garantisca il ritorno a Sarajevo. Fiore all'occhiello di Sarajevo è sicuramente la Biblioteca, divenuta un simbolo della guerra, ora in ricostruzione. La biblioteca sorge sulle sponde della Miljacka, il fiume che scorre al centro della città, di estrema bellezza con i suoi ponti antichi.
Sarajevo è una città artisticamente molto attiva, lo dimostra la presenza di un teatro importante quale il Teatro Nazionale di Sarajevo (Obala Kulina Bana, 9) e numerose manifestazioni a sfondo artistico come il Sarajevo Film Festival (www.sff.ba).
Quando il sole tramonta la città assume un'aria ancora più magica, e se avete occasione di recarvi sulle colline resterete senza fiato osservando la città dall'alto. Sarajevo è una città molto giovane, e, di conseguenza i divertimenti non mancano; consiglio lo
Sloga Club (Mehmeda Spahe, 20) e il Coloseum Club (Terezije bb).
Piccola Guida Culinaria In questa città ho mangiato cose che voi umani...ehm a parte gli scherzi non temete, il cibo è ottimo!
La
Pita è una sorta di torta salata di pasta molto sottile e arrotolata che, a seconda del ripieno, prende nomi diversi: Sirnica con ripieno di formaggio, Zeljanica con ripieno di spinaci, Krompiruša with potatoes or the traditional one, the Burek with meat and onions (and my favorite!). They can be purchased in many Pekar (bakeries), but I think it is better to enjoy them in Burekdžnica , shops specializing in the production of burek, which are served with yogurt and kajmak. Another fantastic dish: the cevapi , cigarillos and that of beef or lamb served in a bag of pita bread with onions and cheese. Here the names of the best places ( Cevadžnica) Bascarsija to where you can enjoy cevapi ( cevapcici ) : Banja Luka cevapi, Mrkva and želja (1 and 2, which has a sign with a blue soccer ball in the middle) . Note that these are not traditional places serving alcoholic beverages, so we do not Italians at all costs by insisting that we moretti beer;). Last but not least (in fact) in the square where the fountain stands Sebilj find a candy store where you lose all sense of reality. Here you will find
Loukoumi (also known as Turkish delight) of all sorts, with rose, sesame seeds, dried fruit, figs Mh ... ... one more good the other! Taste them with a good cup of coffee, very similar to turkish for flavor and intensity.
Burek (meat Pita) I tried to remake this recipe ... but I hope to return to Sarajevo as soon as possible to be able to enjoy 'on site'.
For the pastry (phyllo dough):
500g flour 3 tablespoons extra virgin olive oil warm water
salt For the filling: 2 large white onions
650g minced beef 2 egg
salt and pepper
For the yogurt sauce: 2 cups plain yogurt
natural
chives salt
succo di limone
Impastare gli ingredienti per formare un impasto elastico (la pasta deve essere moooolto fine), formare una palla e lasciarla riposare in un panno umido al riparo dall'aria (copertura a campana)per un'oretta. Dopodiché suddividere la pasta in palline o striscette (almeno 10) e iniziare a tirare la pasta in modo da formare delle sfoglie sottilissime.
Lasciatele riposare un po' e poi iniziate a riempirle da un lato con il ripieno, arrotolate poi la pasta su se stessa andando a formare dei salsicciotti di pasta ripiena. Quando avrete finito andate ad adagiare il biscione in forma di spirale in una pirofila tonda da forno. Irrorate con olio di semi ed infornate a 180° per mezz'oretta. Intanto preparate la salsa allo yogurt simply mixing the ingredients;). When the surface is golden Burek means that it is ready. Serve it with its sauce and a salad of tomatoes and cucumbers. Bon appetit!
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